Candide
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Non il migliore dei mondi possibili ma un mondo dalle infinite possibilità.
La libera ricerca e la libera e autentica informazione non ha verità assolute ma si evolve grazie a tutti noi, liberi esploratori Rete, proprio perché non viviamo “nel migliore dei mondi possibili” come diceva all’ ancora ingenuo Candide il precettore Pangloss nel romanzo umoristico di Voltaire, ma in un mondo che è in continua trasformazione grazie alle meravigliose creazioni dell’intelletto umano.
L'Amplificazione dell'Intelligenza tramite la condivisione e la libera ricerca, e l'affinamento progressivo dell' Intelligenza Artificiale, sono gli strumenti principali della nostra evoluzione per il nostro salto oltre la specie: sarà allora possibile il confronto con le altre intelligenze dell'universo. La tappa finale di questa impavida ricerca è il disvelamento della sorgente vitale del Campo Unificato che anima tutto al di là di ogni superstizione o religione o di altri accomodamenti in finte realtà.
De l'infinito, universo e mondi è il terzo dialogo filosofico che Filippo Bruno, in arte Giordano Bruno, pubblica a Londra nel 1584, chiudendo il ciclo dei dialoghi cosmologici londinesi intrapreso con La cena de le ceneri e proseguito con De la causa, principio et uno. Bruno sembra eliminare la differenza tra creato e creatore come lo intende la teologia pur riconoscendo in Dio la “causa” e il “principio” di tutto ciò che esiste.
Noi siamo partecipi della realtà che viviamo ma anche creatori della stessa. Con le “verità rivelate” ci siamo creati un “Dio” che è solo la personificazione del bisogno di credere, della pigrizia intellettuale, come l’orfano che fa di tutto per immaginare il padre che lo ha messo al mondo invece di chiedere e cercare. E solo con un atteggiamento umile, ma operoso e non rassegnato, di fronte all’immensità dell’universo, il vero ricercatore potrà comprendere la verità.
Che le possibilità siano infinite, come gli infiniti mondi di Giordano Bruno, è dimostrato dai cambiamenti inimmaginabili che abbiamo avuto in questi ultimi anni - nella tecnologia, nell'astronomia, nella fisica dei quanti - avendo la realtà superato l'immaginazione.
Come agirebbe in questo scenario il nostro Giordano Bruno, martire del libero pensiero? Non certo scoraggiandosi, né considerando ciò che non è (ancora) regolamentato come vietato o proibito. Se tutto ciò che non è regolamentato fosse vietato o “illegale”, non saremmo oggi nell’attuale società multimediale e di libera - almeno in linea di principio - informazione, non avremmo le varie emittenti televisive private nazionali, nate sulle ceneri del monopolio televisivo pubblico della RAI scardinato, sulla base degli art. 33 (libertà di ricerca scientifica), 41 (libertà di iniziativa economica) e 21 (libertà di espressione del pensiero) della Costituzione, grazie alla pionieristiche battaglie per la libera iniziativa economia e libertà di espressione condotte dal studio mio legale (www.bonomonline.it) fondato dall’illustre genitore. Ciò che era “illegale” e incostituzionale era proprio il monopolio pubblico televisivo.
Ora gli scenari futuri sono sempre più aperti alla nostra creatività, perché tutto dipende da noi e da come sapremo cogliere le opportunità che di volta in volta ci offre questo mondo in continua evoluzione e dalle possibilità infinite.